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                                                                    Bellaria Igea Marina, 10 Agosto 2020

 

Il peccato esiste

 

Già da molti anni nelle società occidentali va di moda l'idea secondo cui il peccato non sia più valutabile su basi cristiane, perché la psicanalisi fondata dall'ebreo Sigmund Freud, cocainomane e irascibile verso chiunque mettesse seriamente in discussione i suoi dogmi pseudo-scientifici, ci ha deresponsabilizzati fornendo una giustificazione a tutto, vero scopo di un sistema fortemente condizionante che trae linfa da «forze occulte» e che a nostra insaputa ci fa scivolare in accelerazione sul piano inclinato del pensiero sincretico ben rappresentato dall'ouroboros, simbolo spiccatamente massonico costituito da un serpente che si morde la coda, così presente nelle opere del «teosofo» Carl Gustav Jung, allievo prediletto di Freud ma dal quale si allontanò assumendo un diverso atteggiamento rispetto alle teorie su base unicamente sessuale.

Col Concilio Vaticano II cominciò a prendere corpo il progetto di una religione unica mondiale, e se nel 1989 l'assemblea ecumenica di Basilea aveva assunto come simbolo l'arcobaleno (sette colori per altrettanti «cieli gnostici»), all'assemblea mondiale delle religioni del novembre 1994 tale simbolo fu riproposto unitamente alla colomba e al ramoscello d'ulivo (elementi che mi ricordano qualcosa...). Fu in quell'occasione che in Vaticano fecero il loro ingresso le più disparate divinità, alla faccia del «Dio unico»!

Insomma, sta avendo luogo un progressivo e graduale scivolamento verso la fusione di religioni molto diverse tra loro, aventi un comune punto d'equilibrio nell'annullamento di ciascuna fede all'insegna del «tutto e niente». Dunque non può destare troppa meraviglia il fatto che oggi il pontefice venuto da lontano stia lavorando per togliere validità ai Sacramenti, a cominciare dal battesimo. Nel tempo vedremo quali saranno gli esiti di questo processo disgregante che già oggi sta creando notevole sofferenza alle famiglie, eroici nuclei della società.

Il sincretismo che sta alla base del pensiero gnostico mira a unire gli opposti. E quali sono gli opposti per eccellenza se non il bene e il male? La chiave per leggere il mondo moderno sta proprio qui, nella lotta tra due opposte concezioni del male: quella cristiana e quella gnostico-sincretistica.

Mi chiedo allora se i guai che affliggono il mondo odierno, e che non di meno affliggeranno quello futuro, non siano leggibili in chiave gnostico-massonica, poiché i simboli della massoneria dai numerosi «vasi comunicanti» sono ben visibili e (per chi ci sta attento) riconoscibili ovunque...

«Spesso giochi e luoghi di frivolezze rappresentano il terreno ideale per far filtrare determinati "messaggi". In una foto di scarsa qualità, tratta da un video di fortuna (non mio) in cui viene mostrata una sfilata di carri allegorici, si nota la tipica "piramide massonica", quella che c'è anche sulla banconota da un dollaro, per intenderci, e che ricorda la Torre Eiffel o la stessa piramide situata davanti al Louvre, oltretutto dagli effetti estetici a dir poco devastanti. Pensavo fosse una trovatina idiota degli organizzatori, ma poi, cercando su internet, ho visto altri carri, di altre sfilate che hanno avuto luogo sul territorio nazionale, e ho constatato non senza sorpresa che la stessa struttura piramidaele sembra essere un elemento ricorrente. Perché? Quali sono le Agenzie che disegnano queste manifestazioni? E da chi prendono gl'input? Solo banalità? Certo, ma il fatto resta. Non è sorprendente?...» (questa è una mia precedente riflessione, postata su facebook e sul sito www.davidecrociati.it).

Chi scrive non è mai stato un credente praticante, ma ritiene che sia fondamentale riconoscere il nocciolo del peccato spogliandolo dei suoi significati psicologici anche più reconditi, operazione tutt'altro che semplice dal momento che in occidente siamo tutti «figli di Freud» (per non dire figli di «qualcos'altro»), non fosse che per l'enorme forza attrattiva esercitata dal padre della psicanalisi, con la sua barba bianca da nuovo profeta, così arcigno, severo e imponente nell'aspetto da far pensare a qualcosa di notevole, di importante (senza nulla togliere all'uomo coi capelli bianchi disegnato dal grande Eduardo...).

Non è forse vero che l'evoluzione di qualsiasi individuo passa anche attraverso la soluzione delle criticità che stanno alla radice degli sbagli/errori via via commessi? Può, forse, la verità secondo cui è bene «non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te» (secondo l'etica della reciprocità nella sua versione passiva, ma anche attiva), difficilmente contestabile da chi ha una briciolo di raziocinio, conciliarsi col pensiero gnostico di tanta massoneria di ieri e di oggi? E come si può armonizzare l'idea sincretistica che ammette il male come addirittura «necessario» con la sopra citata etica della reciprocità? Sono casi, questi, in cui siamo chiamati a fare una scelta ben precisa, poiché il bivio si presenta in tutta la sua chiarezza!

Ma la carne è debolissima, e al giorno d'oggi tutto porta a uscire dalla retta via tracciata dai Vangeli (lo dice uno che non entra in chiesa da una vita ma che si sente parte della grande famiglia cristiana, se non altro per cultura!). Le strategie gnostiche per condurre l'ignaro verso il baratro sono numerose e passano anche da presunti «progressi» come l'aborto facile e l'eutanasia, la droga libera e la musica «luciferina» proposta da gnomi tenuti su un piedistallo e dichiarati «artisti» da tutti gli organi d'informazione, di destra e di sinistra. Perché, come la massoneria mondiale, anche il mercato (che assai spesso ne è lo strumento principe) ha il dono della trasversalità e forse obbedisce al principio dei vasi comunicanti, per cui se ne infischia altamente dei colori politici. Fra le strategie ingannevoli citerei quindi il divorzio agevole, la psicanalisi e di conseguenza l'eliminazione del peccato. Eppure, chi oggi tende a minimizzare il male lo individua con estrema facilità nei presunti «razzisti», perché quelli sono «disumani e cattivi» a prescindere, come se non fosse cattiveria abbandonare moglie e figli piccoli per seguire le sirene del «sesso coi tatuaggi» dagli esiti prevedibili, se non scontati. Fra le strategie insane aggiungerei l'uso sibillino delle tre parole simbolo della cultura europea, pare anch'esse di natura massonica ma il cui significato cambia in una dimensione exoterica: «Libertà, Uguaglianza, Fratellanza». Le mie ricerche anche più recenti mi hanno portato a cogliere una volta di più il significato che non t'aspetti: secondo la visione gnostica «Libertà» significa affrancamento dal male, nel senso che il peccato non ha più ragione di essere; in tal modo gli «iniziati» sono liberi di pretendere ogni impunità per se stessi, magari non per i cosiddetti «trascurabili». Dal punto di vista dell'alta massoneria «Uguaglianza» significa gregge di pecore tutte uguali, ed è sin troppo chiaro il riferimento al «popolino» che segue le mode, purtroppo anche quelle costruite ad hoc per mettere in ridicolo l'essere umano (quasi a voler interpretare malevolmente la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale) oggi considerato al rango di creature come scarafaggi e topi e in genere con meno diritti ma con più doveri rispetto agli altri esseri viventi. In effetti, questa visione delle cose comporta la negazione assoluta del Dio cristiano, e tutto si combina, tutto lascia credere che quella in atto non sia che una «guerra di religione» mascherata da progresso ineluttabile; o se vogliamo una lotta accanita, senza più esclusione di colpi, tra due visioni diametralmente opposte della vita e della natura in senso lato.

Rimane da analizzare la terza voce, quella «Fratellanza» che nel linguaggio della gnosi significa «unione con le forze luciferine». Lucifero è l'Anticristo, il negatore del dogma cristiano e la personificazione del nulla che, figlio dell'azione sincretica, ha trovato terreno sin troppo fertile nel Concilio Vaticano II.

Farei notte se elencassi tutte le strategie messe in atto dai «poteri occulti» che mi frullano in testa, ma voglio aggiungere alcune parole sulla filosofia New Age, che alcuni vogliono ricondurre a un'interpretazione sbagliata del pensiero junghiano maturato grazie agli studi, numerosi e profondi, che lo psicologo svizzero ha svolto in occasione dei suoi viaggi in oriente, ma che nella declinazione occidentale ha perso molti dei suoi significati originali. Basti pensare alla sonnolente musica New Age, che schiere di musicisti ingenui e ignoranti (mi si passi il termine poiché non vuole essere offensivo) propongono come se si trattasse di una panacea contro i mali dell'occidente, di quello stesso occidente di cui i poveretti, senza saperlo, fanno il gioco. Anche perché quando si parla di «ambientalismo» non si può ignorare che i signori incontrastati del globo mentre da una parte professano la loro dottrina ecologica, dall'altra disboscano l'Amazzonia per coltivare droga, contribuendo così a distruggere l'equilibrio naturale. E qui si torna al principio degli «opposti», alla «necessità» di includere il male come se non farlo fosse «odiosa ipocrisia». Quando si dice che il mondo sta andando al contrario, eccoci qua...

Troppo potere in troppe poche mani. C'è chi possiede montagne di denaro con le quali può comprare di tutto: dalle case produttrici cinematografiche (grandi e piccole) alle emittenti televisive; dai giornali di maggiore tiratura (presumo anche grazie alla pubblicità) alle Imprese strategiche. Ma i potenti della terra possono cambiare la storia e orientare la pedagogia scolastica, diffondere nel mondo il «politicamente corretto» e costruire «comodi nemici»; distruggere le religioni e creare «nuovi valori»; abolire i confini degli Stati e scatenare conflitti per ridisegnare la geopolitica, evidentemente allo scopo di arrivare gradualmente a un governo unico mondiale, di cui l'attuale ONU non è che una bozza, coi suoi sedicenti Ministeri (UNICEF, OMS, e via dicendo). Insomma, a volte ci chiediamo perché il mondo vada a puttane ma non ci preoccupiamo di cercare risposte serie, fossero anche scomode. Troppo spesso ci fermiamo di fronte a un indice puntato minacciosamente, o ci squagliamo come neve al sole se ci sentiamo dare dei complottisti o se ci accusano di fare della facile dietrologia, o della demagogia, e così gli architetti di questa «storia fasulla», quella che stiamo vivendo senz'anima, privati della nostra normalità (ma che parolaccia!) e delle nostre speranze, agiscono sempre più indisturbati e si preoccupano sempre meno di nascondere le loro malefatte. Perché di autentici crimini, si tratta, ma la visione del mondo di cui i «muratori del nulla» si sono dotati permette loro di autoassolversi facendo passare il concetto che i diritti acquisiti non sono che una costruzione sociale artificiosa, frutto di contingenze transitorie e null'altro. E da qui a trafiggerci con la loro lama acuminata, magari col sorriso sulle labbra e «senza rancore», chiamandoci candidamente «fratelli», il passo potrebbe non essere così lungo!

Sì, il peccato esiste. Esiste se assumiamo come metro i valori cristiani. Esiste nel momento in cui siamo capaci di dire a noi stessi: «ho peccato, ma ora che lo riconosco senza paura posso superare questa fase e andare oltre con maggiore fiducia, sapendo che se rifacessi gli stessi errori vivremmo tutti peggio, gli altri e io stesso». Esiste se non cadiamo nel tranello gnostico, il cui scopo è quello di farci precipitare nell'abisso del «tutto è possibile». E che tutto sia possibile, in peggio, ce lo dicono Auschwitz e i Gulag sovietici, ce lo dicono i campi di concentramento della ex Jugoslavia e le stragi dei Tutsi da parte degli Hutu; ce lo dice Guántanamo e ce lo dice quello che sta succedendo in questi giorni nel Paese delle 18 confessioni, dove «il cristiano può suonare le campane finché vuole»...

 

                                                                     Davide Crociati

 

 

Sette colori, sette cieli "gnostici". Probabilmente Saturno, il Figlio di Caos, era l'estremo, il supremo regolatore (più tardi riconosciuto come il Demiurgo per eccellenza...)

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