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                                                         Bellaria Igea Marina, 25 febbraio 2022

 

I Criceti di PachaMama

 

Quando sentiamo utilizzare parole come complottismo, resilienza, inclusione, «green economy», green pass, sostenibilità, sessismo, razzismo (termine che di per sé prevede l'esistenza non tanto di etnie quanto di razze diverse, con buona pace di Einstein si presume «superiori o inferiori»); quando nelle tv più o meno nazionali e a «circuito chiuso» ci parlano con sicumera di guerra preventiva, di danni collaterali, di ridistribuzione delle risorse umane (dicasi licenziamento di massa) e così via; siamo soggetti a una pressione ideologica che il cricetico pensiero unico esercita ormai quotidianamente sugli ignari cittadini, buona parte dei quali si sta comunque rendendo conto che dietro certi buonismi artificiali, dietro insopportabili eufemismi mielosi si annida una volontà perversa a uso e consumo di pochi falsi semidei, che come tutti gli animali a due o quattro zampe non godranno di vita imperitura. Non in questa dimensione. Anche l'espressione «Madre Terra» nasconde i suoi inganni e il fatto che venga utilizzata ripetutamente da Bergoglio nell'ambito di una trasmissione dichiaratamente (quanto spudoratamente) progressista non tranquillizza chi ha deciso di non essere criceto, poiché chi tende a uscire da questa insana gabbia ideologica forse si rende conto che nell'America Latina (luogo di provenienza del dubbio pontefice) la formazione dei gesuiti è finita nelle mani di guide che nel tempo hanno abbandonato la spiritualità per la sociologia e la dialettica hegeliana (hegel viene considerato il rappresentante più significativo di un idealismo tedesco che «nega la negazione», alla faccia del cristianesimo). Qualcuno vuole ritenere che essere criceti oggi significhi non uscire da determinati argomenti. D'accordo, ma sfido chiunque a non parlare di guerra in tempo di guerra! Struzzi e criceti a parte, allora, l'inquietudine rispetto a un sedicente papa che in diretta tv indugia sulla «Terra Madre» (traduzione italiana di PachaMama) sta tutta nello spirito di un culto che prevedeva anche sacrifici umani, cosa che deve suscitare un certo ribrezzo se si pensa al pericoloso ritorno della parola «sacrificio» nell'ambito della salute e del lavoro, dell'economia e della vita stessa nei suoi momenti di maggiore fragilità (eutanasia e aborto). Malthus Bill Gates docet. Nella mia precedente riflessione parlavo dell'ingresso dell'«Agenda 2030» nelle scuole. Ebbene, fa un certo scalpore quanto emerge da una ricerca secondo cui, se 1 giovane su 3 sceglie «soluzioni green», quasi la metà di loro vorrebbe incarcerare o peggio i responsabili dei danni ambientali, tuttavia senza rendersi conto che essi stessi utilizzano e posseggono strumenti inquinanti, poiché ben sappiamo che l'inquinamento causato da mezzi di trasporto come navi e aerei e dai rifiuti elettronici in genere rappresenta un problema e a maggior ragione, in prospettiva futura, un pericolo piuttosto serio. Così come non si rendono conto che loro per primi (i giovani) sono soggetti a indottrinamento quotidiano e neppure sanno chi li manipola, se non vagamente e nell'ambito di una dimensione «cinematografica» che li spinge verso un pensiero distorcente e fuorviante, da cui prende facilmente forma un concetto di «potere» ancorato a pericolose reminiscenze infantili, quelle su cui fanno leva i dittatori e tutti coloro che vogliono soggiogare i popoli per alimentare la propria follia, forse nell'illusione di ricavarsi una fetta di immortalità nel piano materiale prima ancora che in quello spirituale. A volte la paura dell'ignoto fa brutti scherzi e induce a infilarsi in forme di pensiero viziate da illusioni destinate ad ammantarsi di angosce insostenibili, per risolvere le quali c'è sempre qualcuno che pensa di poterle proiettare sulla povera gente, che per il solo fatto di essere povera non merita di svilupparsi e di procreare, come in una sorta di Arca di Noè dalle pareti di materiale nazistoide dentro cui possono trovare alloggio solo gli esemplari più in linea con il concetto malthusiano di sovrappopolazione e di sopravvivenza.

In una ricerca di Manuela Caregnato sulla PachaMama si dice che «ci riporta a un tipo di spiritualità della terra immanente, panteistica, dove tutto è sacro e divino. La terra è sacra e così gli esseri viventi». In un passaggio precedente viene ricordato che «PachaMama», pur essendo una Dea generosa, «può mostrare il suo lato crudele quando produce terremoti per ricordare ai suoi figli che devono sempre onorarla». Non so quanto sopra riportato possa conciliarsi con la concezione cristiana della vita. Ricordiamoci che oggi a San Pietro siede una figura di Papa non rispondente alle attese di chi, ancora, lo vuole applaudire in una grande piazza sempre più desolata. Invece Gianfranco Amato ci vuol ricordare i 5 inganni della Madre Terra: (1) inganno religioso: PachaMama è una divinità pagana che appartiene alla cultura e alla religione inca del Perù. (2) Inganno politico: il culto si impone alle popolazioni indigene e all'immaginario collettivo della comunità latino-americana come rappresentativa di una unificazione indigena secondo le direttive di una precisa agenda politica. (3) Inganno teologico per i cristiani: come si è detto si tratta di una divinità pagana inca. Fabbricare idoli da adorare e offrire loro sacrifici è un peccato gravissimo. (4) Inganno per quanto riguarda in concetto di tolleranza: si rispetta il credo religioso di tutti, ma qui si tratta dell'imposizione di una tolleranza ad un culto idolatrico in templi e luoghi cattolici che vengono profanati dalla presenza di dubbie simbologie. (5) Inganno dell'inculturazione: il principio dell'inculturazione è l'annuncio del Vangelo che riesce ad essere assunto da tutti i popoli e da tutte le culture, confidando sulla loro penetrazione e sul mantenimento di ciò che di bene si trova in esse ma nella rinuncia tassativa all'idolatria. Da rilevare che come sfondo alla PachaMama c'è quello spirito del tempo (Zeitgeist) che tanto caratterizza gran parte del mondo contemporaneo all'insegna dell'ideologia gnostica, perseguibile alimentando culti datati come appunto quello della Madre Terra e l'idolatria in senso lato.

Così, secondo il servile mainstream un criceto non dovrebbe chiedersi come mai papa Francesco nell'ottobre 2019 collocò una ciotola contenente terra e pianticelle dell'Amazzonia dedicate alla dea PachaMama, contravvenendo alle regole liturgiche di cui un pontefice dovrebbe essere primo custode. Nel suo loop infinito un criceto non può altresì permettersi si cogliere un collegamento tra l'«accogliente» Terra Madre e i sacrifici (copacocha) di bambini che venivano dedicati soprattutto al Sole e alle figure dei grandi Inca nei santuari della città di Cuzco, anche se ciò non viene riconosciuto pubblicamente (ma lo studioso Galéron confidò che alcuni suoi studenti di origine quechua e aymara gli dissero in privato che, realmente, animali ed esseri umani venivano sacrificati al PachaMama). Non può permettersi, un criceto, di apprendere dalla «dissidente» Silvana De Mari che la Madre Terra non può essere simbolo di fertilità in quanto rappresentata come una donna nuda, ossuta e legnosa, «intristita dalla carestia, talmente rinsecchita che per completare la sua gravidanza e sputare un po' di raccolto ha bisogno di sacrifici umani». No, secondo il «sistema» un criceto non può interrompere il loop perché con quel suo movimento periodico deve limitarsi a illuminare di luce fioca false verità elevate ad assiomi. Per il «sistema» un telespettatore «ben riuscito» non può che pendere dalle labbra di un papa inaspettato e «venuto da lontano» (in fondo bastano poche ore di volo); deve lasciarsi ammaliare dalle parole di un gesuita pronunciate ad arte con la mitezza di chi ha appena ingerito una tazza di camomilla dalla tripla azione; deve quindi abbandonarsi con fede alla «chimica spirituale» di un pontefice ambiguo ma celebrato nelle sale cinematografiche ancor prima del suo insediamento a San Pietro (chissà perché?), dalle frasi sibilline di un «diversamente cristiano» che nel pauperismo vede la soluzione a molti problemi dell'umanità. Un telespettatore «ben riuscito» non deve assolutamente accorgersi della furbata Rai di accostare l'ampia intervista a Bergoglio al successivo colloquio tra Fazio il fazioso e il solito «medico di sistema», che non ha perso tempo nel ribadire l'importanza del Trattamento Sanitario Obbligatorio per tutta la popolazione: dai sani ai malati, dai vecchi ai bambini, intolleranti o meno ai sieri magici che tanta ricchezza hanno portato e porteranno al cartello farmaceutico internazionale. Si pensa sia cosa ormai nota. Invece ci si chiede (o almeno io «criceto» oso chiedermi) come mai Bergoglio non chiami mai direttamente in causa il santone di Davos, che con le sue idee malsane e pericolose (neppure tanto nascoste) coltiva politiche di controllo della popolazione di stampo nitidamente eugenetico. Si rende conto il pontefice diplomatosi tecnico chimico, che a quanto si dice in gioventù ha lavorato come «buttafuori» di locali notturni nella periferia di Buenos Aires e che a 42 anni, umano troppo umano, è stato per molti mesi in terapia psicanalitica per «questioni culturali» (sic!), che una certa recrudescenza eugenetica sta minacciando l'umanità come forse non succedeva dai tempi del delirio nazifascista? Senza scomodare Odessa, ossia la rete di ex gerarchi e criminali nazisti fuggiti principalmente in America Latina, come può il «sostituto» di Benedetto XVI non sollevare la questione con la dovuta preoccupazione se fino al 1973 (e oltre?) gli Stati Uniti autorizzarono la sterilizzazione coatta di pazienti psichiatrici, condannati per crimini sessuali, oligofrenici (ritardati mentali congeniti o acquisiti) e «depravati» in genere (in realtà si trattava di immigrati slavi, ebrei, senzatetto e sventurati di pelle scura)? Come ci ricorda Roberto Renzetti, solo nel 1972 lo Stato della Virginia avrebbe chiesto scusa alle vittime (8.000 donne e 16.000 uomini!). Dovrebbe interessarci e ampiamente preoccuparci il fatto che questa roba sta tornando «di moda»: il pensiero del Signor Schwab, la cui idea di Grande Reset di chiaro stampo nazista e transumanista rappresenta «il tentativo di un'élite ultra ricca di prendere il controllo totale su ogni aspetto del nostro mondo, delle nostre vite e dei nostri corpi», come si dice in un saggio di NoGeoingegneria, riconduce a vecchie teorie che hanno portato solo dolore e morte (ma di che stiamo parlando!) e che declinate al presente rimettono al centro il «sacrificio» come normale necessità per far fronte alla crisi economica e sociale. E quando la ghigliottina esce dagli studi televisivi per interessare il lavoro, l'economia e la vita stessa delle persone il problema si pone in tutta la sua drammaticità. Ed ecco che eugenetica e PachaMama trovano proprio nel «sacrificio», nella sua accezione più ampia, un punto d'incontro assai insidioso. La cosa dovrebbe farci riflette. E dovrebbe destare la preoccupazione di un pontefice già santo dal punto di vista cinematografico, così come a Barak Obama è stato assegnato il Nobel per la pace prima che il nostro calasse la maschera fomentando «imprese gloriose» come le (purtroppo sanguinose) primavere arabe! Il nuovo nazismo di Schwab «viene promosso sotto le sembianze della governance globale, della biosicurezza, della nuova normalità, del New Deal for Nature e della Quarta Rivoluzione Industriale» (NoGeoingegneria). Mancanza di operai a parte. Ma temo che la sua idea di sacrificio finirà per includere anche la natura, poiché ai più attenti la nuova «dottrina ecologista» è un cavallo di troia con il quale l'élite globalista sta infiltrando gli Stati per addomesticarne i cittadini, per anestetizzare il naturale fervore dei popoli da incanalare nelle tubature del «sistema» e scaricarli in un mare nel frattempo già inquinato, perché pare che l'impatto negativo sull'ambiente dell'azione umana sia decisamente aumentato grazie al globalismo economico senza freni, grazie a quel fenomeno che non solo favorisce ma addirittura impone la libera circolazione delle merci, dei capitali e delle persone. Pertanto il «sacrificio» è riservato a quanti non siano disposti ad accettare questa logica insana, a quanti possano essere di ostacolo alla realizzazione di quello che non sembrerebbe improprio o esagerato definire «Quarto Reich». La storia dovrebbe anzi insegnare, ma anche questa volta sulla strada dell'inganno troviamo tematiche care soprattutto ai giovani, come appunto la green economy che, paradosso dei paradossi, dovrebbe privare le nuove generazioni della possibilità di viaggiare in aereo e di comunicare per tutta la santa giornata utilizzando computer e iPod... Ma per una terribile legge naturale sembra che nei vasi comunicanti della storia il liquido dell'idiozia umana debba raggiungere lo stesso livello: un premio Nobel per la pace che per ovvi motivi avrebbe dovuto rinunciare alla prestigiosa onorificenza ma che neppure si sogna di farlo; un papa che fa strani discorsi e che accoglie idoli pagani in Vaticano svuotando le piazze della fede; un prestigioso premio Nobel per la medicina, guarda caso disallineato rispetto a un'idea di sanità affaristica, che improvvisamente viene etichettato come «rincoglionito» dalla corrotta comunità scientifica internazionale, quella che accetta proventi da ben noti magnati della finanza, di assai dubbia moralità; Presidenti del Consiglio che abbassano le tasse triplicandole, mettendo così in ginocchio Imprese e famiglie; sono soltanto alcuni degli elementi che fanno pensar male e che dovrebbero indurre chiunque a rialzare la testa, per guardare in faccia con coraggio le forze elitarie che stanno distruggendo i popoli con la scusa di salvaguardarli.

«In quei riti c'è il diavolo, c'è la magia. La nostra Signora non è la Pachamama, ma è la Vergine di Nazaret». «L'invocazione alle statuette di fronte alle quali alcuni religiosi si sono inchinati in Vaticano sono l'invocazione di un potere mitico, quello della Madre Terra, alla quale si chiedono benedizioni su tutta l'umanità o gesti di gratitudine. Sono sacrilegi demoniaci che producono scandalo soprattutto per i piccoli che non sanno discernere». Parola del vescovo emerito di Belém (Azcona, piena Amazzonia). Ma per le elitarie forze malthusiane che stanno portando al declino e alla fame gran parte dell'umanità «i piccoli che non sanno discernere» sono considerati bestiole insignificanti, esseri «trascurabili», per usare un aggettivo qualificativo caro alla massoneria gnostica e anticristiana.

                                                                            Davide Crociati 

 

 

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