Bellaria I.M., 2 Marzo 2019
Lo diceva Einstein
A rigore di logica, se ammettiamo che la parola “razzismo” sia ancora oggi utilizzabile in riferimento al genere umano (in base a indizi come il semplice colore della pelle, il luogo di provenienza e le diversità culturali, per esempio) ci costringiamo automaticamente ad accogliere una falsa verità, poiché la scienza, quella vera, che come tale ha più voce in capitolo di chiunque professi un'ideologia unidirezionale, dice a chiare lettere che a livello genetico esiste una sola razza umana. Certo con tutte le diversità etniche che ben conosciamo.
Noi siamo regolarmente propensi a ritenerci al di sopra delle altre specie viventi, ma quando con disinvoltura parliamo di razzismo nei confronti degli ebrei o degli africani, per esempio, contribuiamo a far sì che gli stupidi e gli ignoranti (e - bando alla retorica - sappiamo bene che in circolazione ce ne sono fin troppi) continuino a interiorizzare l'idea secondo cui qualche differenza profonda tra uomo e uomo può effettivamente esistere, ricordando che i nazisti si prodigavano alla ricerca di presunte verità scientifiche che in qualche modo potessero legittimare le loro folli pretese di superiorità. E se uccidiamo gli animali a noi inferiori per nutrirci, per vestirci più elegantemente e per fare ricerca scientifica, perché allora non dovrebbe aver senso riservare trattamenti analoghi a presunti "uomini geneticamente inferiori"?
Forse a questo mondo siamo ancora molto indietro e dovremmo lavorare tutti insieme, e lavorare sodo, per depotenziare (non rivitalizzare!) un termine che può essere frainteso sin troppo facilmente, soprattutto se pronunciato sui mass media quotidianamente, ad ogni ora della giornata e in maniera martellante!
Davide Crociati