Bacchette magiche 1
Per chi si è affacciato da poco alla finestra della realtà dev’essere sconcertante vestire i panni del testimone oculare e dover constatare quanto sia assurda la genesi
di un mito, e come la cosiddetta gente comune, che da tempo ha invaso i mass media così come un fiume in piena allaga gli scantinati delle case per poi raggiungere il livello delle abitazioni, abbia
sempre bisogno di trovare un conforto nell’immaginario, nell’illusione di ripararsi dal freddo gelido del nulla, o ben che vada dall'inverno dell’ignoto senza volto. Bacchette magiche. Oggi siamo
testimoni di fatti che meriterebbero solo e soltanto umana pietà, mentre, manipolando la pietà stessa, cerchiamo di farne strumento di “potenza divina” (sempre “troppo umana”) per legittimare le
pochezze di un mondo infame ormai ridotto a “tamburo di latta” alla mercé di fanciulli capricciosi a volte troppo cresciuti per assumere personalità di così basso profilo.
Nel nostro tempo vediamo troppa “gente normale” partecipare a questo o quel programma televisivo avente come sfondo il denaro, e nella mente del cittadino medio l’importanza della vincita ottenuta
nel volgere di un breve spettacolo può tradursi in un valore indotto, poiché qualche “magnanimo” del piccolo schermo elargisce soldi quotidianamente in cambio della disponibilità a lasciarsi
sottoporre a qualche sottile forma di sadimo. Per non parlare di certi canali televisivi destinasti alla diffusione del poker, ossia di un “gioco” che troppo spesso rappresenta terreno fertile per
chi vuole illudersi di risolvere i sensi di colpa attraverso l’autodistruzione fisicamente indolore solo in apparenza, certamente menomante o mortale per lo spirito. Così come suscita sconcerto la
tendenza dilagante a voler sollevare l’economia di un territorio insediandovi un casinò, col rischio concreto che quell’area “beneficiata” possa diventare luogo di riciclaggio illecito. Che è quasi
la regola (togliamo il "quasi"?). E’ discutibile che non ci siano altri modi per incrementare il benessere o per dare lustro a una zona turistica. D’altra parte il casinò ha già fatto il suo ingresso
nella società in maniera capillare se è molto facile vedere la classica vecchietta far la fila in tabaccheria per acquistare schede del lotto, gratta e vinci in abbondanza e biglietti della lotteria
Italia (soltanto ieri ho visto coi miei occhi una donna dall’aspetto assai modesto lasciare ben 50 euro al tabaccaio per alcune schede del lotto!). Bacchette magiche… E che dire delle sfide tra
gnocchette da strapazzo dal prominente lato B, le cui scialbe figure vengono quotidianamente accostate a immagini tragiche dietro le quali c’è solo tanta sofferenza? Dovremmo forse confortarci con
foto di mignotte virtuali costruite al computer a spese dell’erotismo vero?
Già, le “bacchette magiche” sono costruzioni alchimistiche di menti tutt’altro che moderne ed evolute, eppure l’effetto Goebbels dilaga non solo nella cinematografia e in certa stampa: oggi gli ebrei
perseguitati sono coloro che professano i buoni principi. Sono coloro che pur sapendo apprezzare il lato B di una bella signora non credono sia così necessario farne motivo di ostentazione come se da
buoni samaritani avvertissero l’intimo dovere di stimolare il prossimo a procreare, dal momento che ci si prospetta un futuro dalla popolazione anziana… I nuovi figli di papà della televisione (non
parlo di Alberto Angela, che se tanti ce ne fossero non sarebbe che un bene) esprimono in modo evidente la loro incapacità e non fanno altro che generare più sconforto nella gente comune, nonostante
i “papà ideologici” (ma spesso l’unica ideologia è quella del denaro facile, a proposito di) li proteggano in maniera ostinata, a volte ostentata. Alla faccia della decantata qualità. Perché si sono
resi conto che fino ad ora l’apparire nella “scatoletta luminosa” ha rappresentato un indiscutibile vantaggio, spesso per il solo fatto di essere riconosciuti al di là dell’effettivo valore delle
“prestazioni artistiche” offerte (vien da ridere, certo amaramene). E qualcuno ancora crede che non esistano “strumenti di magia” (le virgolette sono più che d’obbligo)? Finiamola di negare
l’evidenza! Il “giornalismo di guerra” non rappresenta forse una “bacchetta magica” attraverso il cui potere è possibile stravolgere la verità anche semplicemente celandone una parte? Ciò, al di là
di qualsiasi fine che si ritiene possa giustificare mezzi o mezzucci decisamente illiberali. Spesso i Tg sono strumenti d’informazione unidirezionale o quasi, certo accettabili, come giustificata
(anzi opportuna) è la presenza di aree politiche diverse in parlamento. Per quanto indirettamente rappresentino la prova che, se la democrazia ha bisogno di voci contrastanti affinché sia possibile
individuare una risultante comune, l’essere umano tende fortemente alla faziosità (i motivi di ciò possono essere tanti e in certi casi perfino comprensibili). Per esempio, fazioso è colui che per
questioni economichei ha interesse a celare una parte di verità ai potenziali clienti, e questo nascondere ciò che potrebbe e forse dovrebbe essere detto rappresenta un “atteggiamento magico” poiché
non al servizio di una visione realistica, o se vogliamo “scientifica” (per rendere meglio l’idea), posto che lo scienziato sia colui che al di là di tutto s’imponga di operare in buona fede. Più in
generale, Mago Merlino (o barbino) è colui che per qualche motivo cerca di imporre una visione delle cose non proprio realistica.
Quindi, se quanto ho scritto ha un fondo di verità nessuno può pretendere di chiamarsi fuori dalla “mischia magica”: credo che proprio per
questo saremo presto chiamati dalla storia ad abbandonare (seppur dolorosamente) l’adolescenza dal pensiero ancora marcatamente chimerico per dirigere la prua verso la luce chiara e dapprima
accecante dell’umiltà, verso territori dove fingere sarà ben più difficile, dove riprovevole sarà negare piuttosto che ammettere l’esistenza e utilizzazione di “strumenti di magia psicologica” nella
breve e lunga storia dell’umanità.
Tornando all’oggi, se il denaro diventa importante anche più della stessa vita, tanto da assumere il ruolo di “dogana” a svantaggio di valori più legati alla ricerca interiore e all’onestà
intellettuale, valori costretti a mimetizzarsi fin quasi a rendersi irriconoscibili, se non addirittura invisibili, c’è da chiedersi quanto possano ancora deteriorarsi i rapporti umani… E allora, se
così dev’essere, o se così è “per natura”, non disprezziamo tanto la guerra intesa come ultima e inevitabile conseguenza di crescenti, inarrestabili tensioni sociali , in ultimo insostenibili in
ragione dell’istinto di sopravvivenza la cui assenza nel prossimo è solo una pretesa di alcuni! La massoneria dirige. Chiaro come il sole a mezzogiorno: colui o colei che si adopera affinché il mezzo
diventi il fine spiana la strada alla prigionia dell’anima dentro la materia corporale, che in modo sempre più evidente si esprime attraverso balli volgari e manifestazioni varie del corpo.
Oggi la grossolana attenuante sta nel classico “si salvi chi può”, giustificazione per azioni socialmente meschine che in ultimo spianano la strada a cellule malate, in una società un po’ vecchia,
disillusa e già tanto compromessa, ricordando che se per gli antichi greci la parola “crisi” significava “occasione”, intesa come “opportunità”, per esempio di cambiare equilibri ormai ritenuti
mediamente inopportuni, quando si forza la natura confidando nell’onnipotenza opportunistica dell’animale uomo prima o poi si arriva a crisi d’un livello troppo elevato perché vi si possa far fronte
in modo efficace e indolore, soprattutto quando si abbia la convinzione un po’ drogata che i valori utili o necessari alla coesione sociale siano costruzioni di parte e non emanazioni di processi
altrettanto “naturali” non fosse perché rispettosi dell’esperienza storica e della realtà dei fatti.
Davide Crociati