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                     Lettera a giornali e tv

 

La pag. 28 de il Resto del Carlino" di Lunedì 10 Gennaio 2011 si apre con un articolo (senza firma) intitolato: "Musica, che piacere. "E' come una droga" ". Eccone alcuni passaggi significativi: "La musica è come una droga: induce nel cervello il rilascio del "neurotrasmettitore del piacere", la dopamina, così come succede assumendo sostanze piacevoli più tangibili come il cibo o, appunto, le droghe". E qui passa il messaggio che la droga produce piacere... Viene quindi citato il solito Istituto d'oltre oceano, canadese nel caso specifico, cosa che fa sempre un certo effetto, soprattutto sugli sprovveduti cronici. Ma andiamo avanti. "La musica, lo sa bene chi ha la passione anche solo per l'ascolto, può far venire la pelle d'oca e indurre un turbinio di emozioni, soprattutto se ascoltata dal vivo; possiamo amarla al punto da farne la colonna sonora indispensabile della nostra vita che ci accompagna in ogni momento della giornata. La musica ha anche poteri lenitivi del dolore fisico ed è stato dimostrato il suo ruolo terapeutico nelle convalescenze post-operatorie." In sostanza, in molti cervelli rischia di imporsi il messaggio secondo cui la droga, dal nostro quanto meno imprudente "anonimo" così strettamente associata alla musica e al buon cibo, sarebbe "passione", tanto da far venire la pelle d'oca, ed emozionante soprattutto nel "contatto vivo". Ora chiedo a lor signori: ma vi sembra prudente scrivere certe cose e in questi termini quando si sa (e lo si sa!) che i giovani nella loro fragilità a volte estrema sono proprio in cerca di emozioni tanto forti da far venite i brividi?... Nell'articolo che reputo totalmente infelice si rischia di far credere che gli stupefacenti siano addirittura "indispensabili"!! ...Inoltre, povera e cara "sostanza benefica", la droga lenisce anche i dolori post-operatori, e qui salta subito in mente la storiella della "cocaina di Freud" (storiella per modo di dire), fermo restando che viene regolarmente taciuto il fatto che il padre della psicanalisi, autore di numerosissimi libri scientifici o pseudo-scientifici passati alla storia, come: "Psicopatologia della vita quotidiana", "Il caso dell'uomo dei lupi", "Totem e tabù", alla fine dovette rinnegare l'uso di cocaina come rimedio terapeutico contro le depressioni, per i troppo numerosi decessi causati dalla terribile sostanza! Questi sono fatti, non chiacchiere! E sì che proprio dal Canada, in un articolo intitolato "L'Italia vista da vicino", a pagina 6 de "il Cittadino canadese" del 28 Luglio scorso, si dice per voce di Teddy Colantonio che "...ogni tanto qualche politico strafatto di coca viene beccato con un trans..." Avete la curiosità di sapere cosa si dice ancora sul nostro bel Paese? Eccovi il seguito: "I comuni mortali si scandalizzano o si limitano ad alzare le spalle. In questi giorni di afa - ricordo che era il mese di Luglio (ndr) - una sociologa transessuale, Porpora Marcasciano, attivista del movimento gay-lesbico-trans, ha cercato di dare una risposta. Secondo lei i politici italiani vanno in cerca di avventure sessuali fuori dal comune perché hanno troppi soldi da spendere, perché hanno troppo tempo da occupare (vi ricordate il proverbio che dice: “l'ozio è il padre di tutti i vizi”?), perché i princìpi del vivere normale li hanno persi da tempo, perché sono grandi consumatori di coca. E perciò il mondo della politica è totalmente marcio, putrefatto. In breve, sono maiali." E vi risparmio ciò che Colantonio dice sul modo di esprimersi dei nostri giornalisti televisivi e radiofonici! Sull'articolo sopra citato richiamo l'attenzione del Sottosegretario Giovanardi e di tutti coloro che vedono nella droga il male e non certo il bene.
 

                                                                Davide Crociati

 

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Droga: prima e dopo...

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