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                                                                   Bellaria Igea Marina, 15 Luglio 2019

 

Nulla è come sembra

 

Nella loro inconsapevole ingenuità i bambini non possono fare altro che assorbire (e di conseguenza riflettere) la fragilità e l'idiozia degli adulti i quali, nel tempo, in un contesto chiaramente materialista sono diventati sempre più egocentrici poiché vogliono stare costantemente al centro delle altrui attenzioni. Sono diventati narcisi, insensibili e in ultimo anche egoisti. Quindi i bambini sono fragili perché lo sono prima di tutto gli adulti che dovrebbero educarli. Credo di dire un'ovvietà. Ma anche quando si rendano conto delle lacune dei loro mancati educatori i fanciulli non possono fare altro che abbandonarsi alla sindrome di Stoccolma, per evitare di subire da subito e in modo più duro e diretto le conseguenze di un'improbabile opposizione.

In pratica, il bambino è lo scomodo specchio sul quale il mancato adulto si vede riflesso. E quell'immagine riflessa mette in evidenza molti difetti, al punto da risultare spesso insopportabile. Ed ecco l'impulso di rompere l'oggetto riflettente...

Credo che questo meccanismo possa spiegare anche molti casi di femminicidio e persino di maschicidio (o forme minori di violenza domestica, o addirittura sociale). Sia l'uomo che la donna sono entità rese fragili dal contesto. E qui entra di nuovo in campo il sistema iper-consumistico, che nella versione attuale  appare il principale responsabile di una degenerazione ideologica che stando alla percezione di molti e ai fatti di cronaca quotidiana ha raggiunto un pericoloso livello di guardia, oltrepassare il quale può di fatto portare una società all'implosione e a uno stato di debolezza tale da non poter evitare la conquista e l'inglobamento da parte di società e culture altre, oggi ancora troppo distanti per religione, valori e sensibilità e spesso caratterizzate da mancanza di libertà e priva di quei diritti umani anche minimi che per noi rappresentano requisiti indispensabili per vivere con dignità. Oltretutto il cambiamento può avvenire in tempi spaventosamente brevi! Di conseguenza è difficile escludere che il cosiddetto “buonismo” sia la forma esteriore di un problema complesso. Un'intima insoddisfazione causata da un sistema sociale malato e inopportunamente interiorizzato può portare a nascondere scomode verità dietro il paravento di una “umanità di comodo” che non può permettersi di guardare oltre il proprio naso, e che parla con disinvoltura di fascismo/nazismo in riferimento a coloro che rischiano di svelare i reali meccanismi che stanno alla base di tanta intima e dolorosa insoddisfazione. Infatti, il buonista che osa guardare lontano è costretto a rendersi conto che il vero nazismo (sinonimo di regime totalitario feroce e spregiudicato) si annida al di fuori delle attuali società occidentali e non in seno ad esse!

Il conto torna, questa società corrotta e indebolita si vede riflessa sui deboli: sui bambini che non essendo ancora strutturati assumono gli adulti come riferimento; sui disabili che frenano la smania narcisistica dei non diversamente abili; sui malati terminali che “costano troppo e nulla producono” e vincolano i familiari che pure a volte difendono strenuamente i loro malati, costretti a lottare contro una macchina statale che rischia di diventare sempre più insensibile alla vita (in tutte le sue forme e categorie).

Insomma, come diceva qualcuno prima di Battiato: “Nulla è come sembra”.

                                                          Davide Crociati

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