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Bellaria I.M., 11 febbario 2016

 

I “controllori” della società

 

Vi ricordate il dott. Fede Direttore del Tg4? Diceva che “a volte la realtà supera la fantasia”.

Quello a cui farò riferimento è un periodo apparentemente folle della mia vita, in cui, taccuino in mano, “studiavo” i canali televisivi e le trasmissioni soprattutto di contenuto politico e culturale (talk show in primis). In quella fase assai particolare mi accadevano cose strane, che a raccontarle oggi si passa quanto meno per visionari se non addirittura per paranoici (ciò è tanto più vero se si considera che certi psicologi e psichiatri da piccolo schermo hanno via via sviluppato una visibile “fame di follia”, ed è forte la sensazione che essi cerchino in modo persino “maniacale” forme patologiche anche laddove regnano equilibrio, normalità e serenità interiore).

Mia moglie testimone diretta, al termine di un incontro con l'autore tenutosi in una splendida cittadina dell'entrotrerra riminese, un noto studioso mi guardò fissamente negli occhi, sorridendo sotto i baffi con evidente ironia, seguendomi a lungo con lo sguardo finché non mi allontanai del tutto... Naturalmente, in precedenza lo avevo citato più volte in mie lettere che presentavo come “Riflessioni” destinate a giornali e a telegiornali, a redazioni di trasmissioni televisive, a personaggi più o meno noti al grande pubblico.

Erano tempi in cui famosi criminologi con mogli al seguito venivano “convocati” al Quirinale dal Presidente di turno, ufficiosamente per una “cena in famiglia”, più verosimilmente affinché ragguagliassero il vertice delle Istituzioni sullo stato della pazzia dilagante nel Bel Paese (cosa che fa riflettere sul ruolo di “controllori sociali” assunto da alcuni personaggi noti).

In quella fase particolare della mia vita a volte succedeva che, uscendo di casa per andare al lavoro, di mattina presto quando ancora faceva buio, trovassi sulla soglia di casa un personaggio alquanto strano, inquietante, e che quel personaggio mi seguisse con lo sguardo per tutto il tragitto dal portone d'ingesso fino all'angolo della via dove abito, cellulare inchiodato all'orecchio. Era alto, tutt'altro che bello e dall'espressione enigmatica. Per non parlare di telefonate strane e di strane visite inattese, a volte persino “gradevoli” ma indubbiamente misteriose...

Arrivai a pensare che davvero, nel mio caso, la realtà fosse sul punto di superare la fantasia!

Ricordo che in una delle sopra citate “Riflessioni” lamentai con delusione un totale disinteresse da parte dei mass media per la musica colta contemporanea, per artisti come Schönberg, Berg e Webern. Il giorno dopo cosa capitò, udite udite? Che  su “il Resto del Carlino” uscì nientemeno che un articolo intervista a Pierre Boulez nel quale il grande compositore, teorico e direttore d'orchestra sembrava rispondere punto per punto ai miei quesiti! Contemporaneamente, sul quotidiano “Libero” si poteva leggere un'intervista a Stockhausen!

Un giorno su Radio Rai Uno, verso le 13,00, parlavano della vita di Arnold Schönberg, della dodecafonia e della ricaduta che questo compositore ha avuto sul pensiero del Novecento (miracolo!). Non faccio per dire, ma al riguardo seguirono diversi altri avvenimenti significativi nell'ambito di trasmissioni televisive di grande popolarità (come per esempio interviste sulla musica colta contemporanea a concertisti e a direttori d'orchestra di primissimo ordine).

Ora non vorrei peccare di immodestia, ma devo dire in un certo qual modo ho sempre goduto di un sesto senso, e quando scoppiò il nuovo scandalo del “calcio scommesse”, dopo quello che molti anni prima aveva coinvolto giocatori come Paolo Rossi (poi diventato campione del mondo nella magica notte del Bernabeu), avevo già scritto una delle mie pazze lettere il cui contenuto ruotava attorno al malaffare pallonaro...

In tempo reale inviavo una email dal piglio talmente ironico da rasentare la comicità a un importante Tg? Ne seguivano strani commenti e grandi risate in studio da parte delle “giornaliste collaboratrici”, ed erano immancabili le allusioni al curioso “messaggio” da parte dello spiritosissimo Direttore!

La mattina in cui decisi di inviare a un noto Telegiornale nazionale una  email su “Musica, Droga e Discoteche” ero a casa influenzato. Dalla mattina alla sera il Tg realizzò un corposo servizio, nel quale l'inviata di turno rivolgeva domande interessanti a un luminare d'un importante Istituto milanese riprendendo frasi e parole presso che testuali di quella mia lettera. Nello specifico, si faceva riferimento a danni di tipo fisico, psicologico e comportamentale. Ebbene, esattamente su quelle tematiche lo scienziato espresse la propria opinione, per altro basata su statistiche e su dati scientifici che in parte già conoscevo!

Potrei continuare all'infinito, e parlare per esempio del rimprovero rivoltomi da una stimatissima collega ora in pensione (che sapeva di quella mia “attività”) circa alcune frasi da me scritte, che secondo lei erano state utilizzate da un importantissimo uomo politico in occasione di un confronto televisivo pre-elettorale da “finale mundial”! Frasi che a suo parere rischiavano di favorire il fronte avversario.

Persino mio fratello anestesista, che forse per via della “clientela” con cui ha abitualmente a che fare non abbonda di sicuro in loquacità, arrivò a chiedermi con una certa... agitazione che cosa avessi mai combinato per fare pronunciare a un notissimo giornalista, scrittore e presentatore televisivo certe parole misteriose che riguardavano presunti “nuovi Crociati”! Credetemi, bando alle paranoie potrei davvero continuare a lungo! Ma soprattutto potrei citare episodi talmente straordinari da indurre chi leggesse queste pagine a definirmi “sconsiderato”, o “stravagante” nella migliore delle ipotesi...

Tuttavia voglio aggiungere altro, altrimenti rischierei ancora di più di non rendere a sufficienza l'idea di ciò che mi accadde nell'arco di quegli anni (non ho detto mesi!).

Alcune mie proposte più o meno velate, riguardanti iniziative pubbliche che ritenevo andassero assunte in nome del comune “buonsenso” (ma che non cito per non sembrare troppo presuntuoso o addirittura patologico) si traducevano spesso in fatti concreti!

Se tutti scrivessero e inviassero a chi di dovere le prorie opinioni sulla televisione, quest'ultima sarebbe indotta a cambiare...” (parole non testuali): così mi disse Carlo Lucarelli, con cui scambiai qualche parola a Faenza. Il noto giornalista e scrittore noir, che definì ”marginale” il suo ruolo in televisione, si trovava nella città romagnola in veste di testimonial. In quell'occasione era infatti in programma la presentazione di un libro del suo amico e collega Eraldo Baldini.

Poi ancora telefonate strane, e altre visite ancora più misteriose e inquietanti, anche se a tratti piacevoli, così come era già accaduto altre volte...

Temevo di essere scivolato nell'occhio di un ciclone invisibile, nelle fauci di un buco nero la cui esistenza non era dimostrabile ma semplicemente intuibile per via dei numerosi indizi, presenti in quantità tale da farmi credere che non si trattasse di “paranoia” ma di qualcosa di sorprendente ed inspiegabile, se non in chiave massonica o para-massonica! Del resto la storia insegna che l'Italia è nata col contributo determinante delle società segrete, la cui intenzione era quella di creare uno stato laico per "svuotare" dall'interno il centro della cristianità.

Ci vorrebbe la “bacchetta magica” per sbrogliare tante matasse annidate nei meandri di questa nostra società! Davvero vorrei aggiungere ulteriori episodi di questa strana vicenda, alcuni dei quali mai e poi mai renderei pubblici. Ma quelli che ho citato bastino per farsi un'idea. Del resto, chi non vuole credere non crederà mai. Neppure di fronte all'evidenza.

 

                                      Davide Crociati                       

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