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                                                          Bellaria Igea Marina, 2 Ottobre 2021

 

Intervento di Jovanotti all'università di Firenze 

(Giugno 2015)

 

Pare che Jovanotti sia stato l'unico italiano invitato a un “summit segreto”, tenutosi proprio in Italia e organizzato da una delle più grandi aziende a livello planetario. Stando a quanto il rapper ha riportato nelle sue dichiarazioni pubbliche, rilasciate all'università di Firenze nel giugno del 2015, si sarebbe trattato di uno di quegli incontri internazionali nel cui ambito vengono decise nientemeno che le sorti del mondo. I partecipanti sarebbero stati circa 80 tra i personaggi più influenti, tra cui: Premi Nobel, rappresentanti di multinazionali (farmaceutiche, tecnologiche, ecc.), attivisti per i diritti umani, femministe, sportivi e così via. Ma nessun politico! Poiché, secondo la “filosofia” del gruppo, la politica non servirebbe più se non ad applicare ciò che viene deciso “a monte” (dunque da chi ha forti interessi privati?).

A un certo punto Jovanotti definisce “drammatico” questo stato di cose, tanto da non sentirsi di fare un balletto sul palco. Ma allo stesso tempo lascia intendere che, vista la situazione, bisognerebbe prenderne atto e “adeguarsi” (secondo lui in maniera acritica?).

Trovo bizzarro che il rapper faccia coincidere la figura del tecnocrate con quella del politico (forse per “aggiornare” il senso di una sua canzone?). Se è vero che le decisioni vengono prese al di fuori della politica (per quanto degradata sia oggi), quindi da economisti, amministratori delegati, ecc., ossia da ...tecnocrati “visionari” facenti capo ad entità private e quindi con interessi privati, c'è da chiedersi quali vantaggi ne derivino per i popoli della terra...

Jovanotti parla anche della funzione che gli “artisti” avrebbero nell'ambito della “nuova realtà” (vera o presunta), ossia quella di “influenzare” le persone (non sarebbe stato meglio se avesse detto “svegliare” le persone?).

Insomma, alla fine il cantante italiano si è dichiarato entusiasta per ciò che ha sentito dire dai più altolocati partecipanti.

E l'Italia? Stando al “progetto globalista" sembrerebbe destinata a diventare un autentico guazzabuglio culturale, perfettamente in linea con il pensiero progressista e iperliberista alla base del N.W.O. Due realtà, quella iperliberista e quella progressista, che si sono fuse dando corpo a un mostro dalle sembianze gnostiche.

Quello che sorprende di più è che la notizia abbia avuto un risalto minimo (o nullo) sugli ormai "imbambolati" mass media...

 

                                                                              Davide Crociati

 

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