Bellaria, 23 Settembre 2024
Il peso specifico della Verità
«Un corpo galleggia se il suo peso specifico è minore di quello del liquido in cui è immerso».
Credo sia utile premettere che in senso valoriale il termine «minore» non è necessariamente sinonimo di «inferiore»: minore è l'inquinamento atmosferico, più pulita è l'aria che respiriamo; minore è l'odio che proviamo verso il prossimo, più spazio spirituale abbiamo a disposizione per coltivare pensieri positivi, con relative ricadute sul mondo materiale; minore è l'entità di una malattia, maggiori sono le probabilità di debellarla. Potremmo continuare all'infinito.
Detto ciò, sono certo che la Verità abbia un peso specifico molto basso rispetto al liquido in cui oggi la si vuole tenere forzosamente immersa.
Indubbiamente la pesantezza (peso associato a difficoltà, ad esempio di ordine fisico e pratico nella definizione di wikipedia), neanche tanto metaforicamente caratterizza la massa impressionante di informazioni farlocche che quotidianamente ci vengono «inoculate» attraverso la totalità dei canali disponibili: social network, televisione, radio, giornali, cinema, teatro, musica, riviste, editoria in genere. Ciò fa credere che si stia attuando un vero progetto di disorientamento babelico della collettività, il cui scopo, forse neppure troppo celato, sia quello di indottrinare l'opinione pubblica a (non) pensare secondo una nuova forma di nichilismo antiscientifico di stampo medievale.
L'informazione farlocca di cui trattasi è massicciamente intrisa di messaggi terroristici quotidiani, attraverso i quali si cerca di destabilizzare le menti distratte, forse troppo occupate a evitare la follia e a risolvere i problemi legati a una burocrazia criminale che passa dall'informatica (anche se pare che la definizione «burocrazia informatica» non sia ancora stata approvata dall'Accademia della Crusca, magari non per caso). Ma soprattutto si ha l'impressione che attraverso questa tempesta di scemenze spacciate per «notizie» si voglia inculcare nelle coscienze un senso di vuoto, all'insegna del tutto e niente che per i sciagurati «architetti» rappresenta la premessa necessaria a un cambiamento radicale dei valori, quindi delle regole, spesso sfidando pericolosamente la natura nei suoi vari aspetti di per sé inattaccabili.
Sono pervaso da un senso di nullità ogniqualvolta mi capiti di guardare un video Urbex, per una forma di curiosità che in fondo reputo legittima e che non va confusa con l'adesione acritica a un mondo fatto di niente (il vuoto, per l'appunto). Perché, d'accordo, se non credo sia campato in aria il sospetto che si voglia indurre il popolo ad allontanarsi progressivamente dalla cultura della proprietà privata (dicasi Agenda 2030), del resto con la gentile collaborazione della Chiesa di Bergoglio; se ritengo più che fondato il sospetto che i suddetti video diventino progressivamente meri contenitori di pubblicità (ad esempio del Mac Donald's); se soprassederei rispetto allo sdoganamento (si fa per dire) di parole ed espressioni non proprio raffinate per chi si rivolge a un pubblico piuttosto numeroso; ciò che m'inquieta dell'Urbex è l'inconsistenza dei contenuti, il fatto che dei giovani dedichino molto tempo e denaro (presumo) a un'attività che reputo acqua fresca: chi li manda? C'è forse dietro un'Azienda italiana controllata dall'ormai classica società olandese se uno dei componenti il gruppo si è lasciato scappare che “tanto è di Mediaset”, in riferimento alla loro auto parcheggiata in maniera dubbia con rischio rimozione? Che c'entri o meno l'Azienda italiana, attraverso sottili strategie ci stanno forse accompagnando per mano, «dolcemente», verso l'inconsistenza del pensiero (come per altri versi è inconsistente il pensiero darwinista, Zichichi docet)?
Sia chiaro, personalmente non ho nulla contro i simpaticissimi ragazzi dell'Urbex, che in fondo sembrano realmente entusiasti di questa loro malinconica «attività». Ciò che m'inquieta è l'insieme dei messaggi subliminali che aleggiano nei video, forse destinati a chi si abbandona facilmente a una curiosità passiva poiché troppo impegnato a sopravvivere.
Secondo gli «architetti» ci troviamo in una fase distruttiva, si potrebbe quasi dire in una «nigredo junghiana» giunta ad uno stadio avanzato. Forse vale ricordare che, come scrive un noto «grillo parlante» che tanto seguito ha avuto, il movimento primitivista che fu il marchio ufficiale delle arti (pittura, musica e letteratura in primis), nel suo esaltare presunte forme artistiche delle culture aborigene e contadine del mondo coloniale sotto sotto portava linfa alla dottrina della razza ariana e sappiamo cosa significa (colonialismo: processo di espansione, dominio e occupazione delle potenze europee sul resto del mondo). Di questo movimento Picasso e Stravinskij furono partecipi e non secondariamente, attraverso i ritratti cubisti e la sagra della primavera rispettivamente. Del resto Stravinskij faceva parte della Round Table, organizzazione che come altre sette più o meno «riservate» accoglieva personaggi di un certo rilievo con mansioni diverse, perlopiù politiche e culturali. Considerata l'entità delle sopra citate figure (ovviamente potrei elencarne altre) sarebbe da sciocchi non capire che tanti sedicenti artisti/altro che oggi imperversano sui social e un po' ovunque non siano che strumenti d'un potere amorale senza confini nazionali e ideologici, il quale mostra solo i «fantocci» di cui si serve (almeno fino a quando i «fantocci» non cominciano a ragionare autonomamente...). In fondo è storia vecchia, a proposito di porte chiuse agli artisti e agli intellettuali dal pensiero autonomo. Ma torniamo alla «tempesta perfetta».
Questa mania dei cellulari in mano sempre e comunque, ci porta ad avere i primi contatti quotidiani col «nuovo mondo», all'insegna di strani animali che starebbero invadendo mari e boschi, le spiagge e perfino gli ambienti domestici, nell'immaginazione collettiva i più tranquillizzanti una volta chiusa la porta sulle follie del presente il cui culo poggia sui fantasmi del passato. E in alcuni casi purtroppo è così, se pensiamo all'invasione dei granchi blu che stanno distruggendo l'ecosistema lagunare e le attività ittiche (addio vongole!). Ma c'è chi ha pensato bene di inventare i «granchi rosa», nel migliore dei casi per invitare i curiosi (sempre presenti in grande quantità e neppure io mi sottraggo, sia chiaro, poi bisogna vedere per quale motivo e con quale spirito) a entrare nel sedicente articolo dentro cui domina la pubblicità, nella quale, come in un gioco perverso e inquietante di scatole cinesi, si annidano messaggi nuovomondisti (mi si passi il termine, alla faccia della Crusca che nella versione spagnola – per esempio – pare voglia sottrarre la massoneria alla sua reale dimensione di «associazione segreta», descrivendola come una confraternita dedita unicamente alla conoscenza e alla filantropia, bypassando certe inchieste parlamentari dalle quali emergerebbe ben altro). Diciamo neomondisti che forse il prof. Sabatini sarà meno inclemente. Ma la Verità galleggia e prima o poi risalirà in superficie mettendo a nudo le perversioni del presente. Ci vorrà tempo, molti di noi rimarranno esanimi sul terreno, ma succederà.
Se, come è evidente, questa informazione falsa imperversa in lungo e in largo secondo il linguaggio della Silicon Valley, qualche dubbio su come stanno andando le cose (in senso lato) dobbiamo pure porcelo. Altresì, se sui media danno ampio spazio a figure minori, che in un mondo a testa alta sarebbero pressoché irrilevanti per non dire «trascurabili», e se allo stesso tempo vengono relegati in un compassionevole limbo immaginario di «terrapiattisti» scienziati di primissimo livello solo perché provano a dare versioni diverse o addirittura contrarie rispetto a quelle di un mainstream con la sindrome di Prometeo dai tratti marcatamente infantili, come possiamo non considerare la cosa al punto da far finta che ciò non sia o semplicemente giustificandoci col più classico «tanto non si può far nulla»? Pensare che dall'attivarsi di ciascuno nel proprio piccolo ne deriverebbe una grande forza, ma a quanto pare il vertice della piramide rappresenta un punto d'attrazione irresistibile per un numero impressionante di frustrati e di mollicci con complesso d'inferiorità condito da sindrome di Stoccolma. E pure con questa realtà, ahimè, bisogna e bisognerà fare i conti. Certo sarà difficile raccontare ai propri figli/nipoti che se una macchina artificialmente intelligente decidesse a favore di una guerra fratricida e devastante, il giudizio di miliardi di persone non varrebbe una cicca poiché «gli algoritmi hanno sempre ragione» (quando si sa benissimo che non è così, dal momento che le variabili più sottili sfuggono e sfuggiranno all'intelligenza e alla comprensione anche delle menti più brillanti).
Discutendo con chicchessia sul presente, sulla realtà che ci stanno imponendo sulla base di algoritmi non meno stupidi di chi li ha congegnati, senza tuttavia voler generalizzare, è ben difficile trovare qualcuno che si dichiari felice o perlomeno (autenticamente) fiducioso verso il futuro, fatta eccezione per coloro che essendo a corto di idee che non siano «costruite» scelgono di farsi guidare finanche dal punto di vista affettivo, fino a credere alla favola che narra di un mondo in cui la felicità sta nel non muovere un dito, salvo per «gentile concessione» di un «occhio» sempre vigile e onnipresente, non certo disinteressato.
Credo quindi che noi tutti dovremmo prestare particolare attenzione a questa informazione farlocca, non per seguirla acriticamente fino al precipizio bensì per riconoscere la perfidia che vi si annida, tra cantanti che si coprono un occhio rivelando la loro adesione a un sistema che forse neppure conoscono e articoli su strani malori improvvisi accostati a pubblicità irridenti e spesso fuorvianti, tra invasioni di specie aliene che nascondono chissà quali interessi economici e terrorismo climatico alla faccia di luminari come Rubbia e Zichichi (loro sì veri esperti che non osano esprime opinioni se non su argomenti che effettivamente conoscono, o sui quali possono comunque avere voce in capitolo).
Purtroppo la mafia uccide d'estate e anche d'inverno. Ciò comporta un susseguirsi e moltiplicarsi di fango sotto forma di telenovelas demenziali: cantanti e/o influencers che danno di matto, presentatori televisivi che cambiano casa della serie «chi se ne frega», coppie che si mollano poi si ripigliano, per poi ri-allontanarsi di nuovo (che neppure Liz Taylor e Richard Burton). Si dice «distrazione di massa»? C'è da credere sia così. Del resto, oggettivamente, tutto succede sotto i nostri occhi.
Non parliamo dell'informazione quotidiana relativa ai casi di cronaca nera. Come se il Belpaese fosse un manicomio criminale senza alcuna speranza per i «normali», perché, se come diceva Battiato con piglio da teatrante siculo «la musica contemporanea mi butta giù», a me fa sprofondare questa pseudo informazione che incastona tra il vermocane e il granchio crocifisso notizie che non vorresti proprio leggere, ma che in qualche modo ci parlano della terra oscura in cui siamo finiti (contribuendo a demoralizzarci): un bagnino si è visto appioppare una multa di 1.032 euro per avere salvato una turista che rischiava di annegare. Il brav'uomo avrebbe precluso l'assolvimento dei compiti istituzionali della Capitaneria di porto, eludendo quindi il «protocollo». Siamo nella società degli algoritmi e dei protocolli. Questi ultimi vanno applicati costi quel che costi, non importa se nel frattempo una persona rischia di annegare (ciò è «secondario», come al di là dei facili e bei proclami si cerca di rendere secondario se non irrilevante il valore della vita, di quella umana in prima istanza, perché dando «troppo peso» a un cuore che batte e a un cervello che pensa – troppo – si ostacolerebbe il cammino verso «l'uomo nuovo» ironizzato da Gaber).
Nel frattempo un ragno violino colpisce ancora: un ragazzo rischia di perdere l'arto che ne ha ricevuto il morso letale. Così, ora questa specie animale (che sembrava rarissima) sta minando l'entusiasmo di chi nel trekking trova l'unica possibilità di evadere almeno per qualche ora. Addirittura potremmo trovare questo aracnide dal nome poetico e apparentemente innocuo dentro le mura di casa, furbescamente annidato in qualche fessura! Ma non importa, Fedez potebbe ricongiungersi con la Ferragni e Amadeus riuscirà sicuramente a replicare su Nove i successi conseguiti in Rai, che importa se l'Occidente con le sue manie predatorie si è posto dalla parte sbagliata della storia? L'importante è non pensarci, far finta che tutto stia andando bene (lo si è visto a proposito del covid...). L'importante è fidarsi del «politically correct», che volete che sia se quello splendido fenomeno naturale che è l'arcobaleno viene furbescamente sovrapposto alla «freedom flag» (bandiera già dagli anni ottanta usata come simbolo dell'orgoglio gay e lesbico)?
Nel frattempo i tatuati imperversano in maniera virulenta con effetto emulazione anche sulla «nonna sprint», che con disinvoltura si fa imprimere una figura aggressiva nel fondoschiena avendo ormai dimenticato il fazzoletto e l'abito nero per la messa domenicale. Ma quale messa, questi «architetti» che stanno trasformando il mondo in maniera artificiosa, pezzo per pezzo, giorno dopo giorno, non sopportano la Chiesa e i suoi valori. Questo lo sappiamo. Tuttavia cosa offrono in cambio? Guerre insensate che possono distruggere in pochi minuti questo miracolo cosmico denominato Terra? Certo la situazione è complessa. Verità o non verità, presto le massonerie mondiali tra loro in reale o apparente contrasto (sicuramente allineate su alcuni temi chiave) e la cui forza sta nella doppia faccia, quindi nella perfida capacità di elevare la menzogna a valore supremo, potrebbero avere in mano la possibilità di chiudere i rubinetti del denaro virtuale lasciandoci morire dissanguati, ragion per cui non possiamo che prendere atto realisticamente (auspico non fatalisticamente) delle enormi difficoltà oggi esistenti per chi vorrebbe fare qualcosa a livello popolare contro questo cancro un po' troppo diffuso, con metastasi in ogni strato del tessuto sociale. Ma torno a ripetere che la conoscenza (o una maggiore conoscenza) della verità rispetto a ciò che sta accadendo a livello planetario è salutare per lo spirito, perché ci costringe a essere più lucidi a ogni bivio che incontriamo impedendoci di guadagnare un'altra fetta d'inferno.
Torniamo ancora all'informazione fuorviante e farlocca, uno degli strumenti di cui più che mai si serve oggi il potere.
In questa breve riflessione in progress ogni tanto mi propongo di dare un'occhiata alle notizie «Google». I giochetti di illusione ottica si sprecano, giusto per invitare l'utente a sprecare ancora più tempo, mentre in un articolo bello zeppo di pubblicità si parla della psicologia del gatto. Oggi gli animali vengono «umanizzati» e gli umani «animalizzati», forse per deresponsabilizzare questi ultimi rispetto a condotte animalesche che oggettivamente molti nostri simili assumono, per disperazione o per follia. Quindi il solito cantante tatuato e malandato, frustrato e super coccolato dai media, giusto per farci sapere che la ricchezza non deriva necessariamente da un lavoro onesto ma più facilmente dall'adesione a un sistema di disvalori i cui beneficiari non hanno volto e si fanno gioco delle verità ridisegnandole a piacimento, per poi spacciarle come «indiscutibili» attraverso riviste internazionali con vidimazione di «serietà». Quando si ha in mano tutta l'informazione o quasi non è difficile spacciare fischi per fiaschi. Elementare. Eppure le persone comuni, i «trascurabili», non si applicano al fine di comprendere la finta verità che con pazienza certosina il potere dietro le quinte ci sta erigendo intorno. O non lo fanno abbastanza. Perché il sistema impone loro di rimanere a testa bassa, di dimenarsi a fatica nei meandri di una burocrazia informatica (rieccoci) che puzza tremendamente di mafia, e di lottare a fatica per la sopravvivenza, soprattutto se hanno figli da mantenere e da preparare al futuro. Ma quale futuro distopico/orwelliano verrà loro riservato da questa cupola criminale di dimensione planetaria?
Si parla spesso di emisferi massonici (quello progressista e quello conservatore), ma a qualcuno risulta abbastanza chiaro che si tratta di un gioco delle parti, così come il termine «progressista» non è prerogativa della sinistra poiché sinistra e destra si equilibrano a vicenda, si compensano facendo danni ciascun emisfero secondo le proprie peculiarità. Alla fine le somme le tirano insieme, non so con quale soddisfazione. Per scomodare il compianto Zucconi lo fanno in un «movimento a fisarmonica» attraverso la farsa delle elezioni pseudo democratiche È esattamente ciò che molti non comprendono o non abbastanza, ragion per cui ci fottono sistematicamente regalandoci illusioni (forse non a caso oggi vanno di moda i Musei dell'Illusione), ben sapendo che le enormi difficoltà del vivere quotidiano inducono i più a orientarsi verso soluzioni semplicistiche. Qualche tempo fa, mentre il massone Emiliano Bartolozzi presentava il suo lavoro in una libreria Feltrinelli di Arezzo (un lavoro intitolato a John Coltrane, o meglio, al suo «circolo delle quinte», ovvero al «triangolo magico» che vi è inscritto, costituito da tre terze maggiori) rideva sotto i baffi accennando all'orizzontalità del cosiddetto «progressismo». Credo fosse da prendere sul serio, l'Avv. Bartolozzi classe 1972, quando a modo suo parlava di «informazione ridicola» sui media.
«Una volta imposta e impressa una compatta cornice dominante, la mente tenderà a giudicare attraverso quei parametri: la visione della realtà e il modo di pensare ne risultano condizionati al punto che le notizie coerenti con il frame – con la «cornice» – saranno facilmente accettate, mentre quelle dissonanti tenderanno ad essere stemperate, scartate come sballate, quando non irrazionali e folli». È quanto ci ricorda Gianluca Magi nel suo «Goebbels. 11 tattiche di manipolazione oscura». Purtroppo è storia ben nota. Chi ragiona troppo diversamente da quanto viene narrato dal mainstream nel peggiore dei casi viene tacciato di follia (in realtà temo possa accadere anche di peggio): la netta impressione è che i manicomi ante legge Basaglia abbiano spesso rappresentato luoghi di «punizione» per tanti pensatori fuori dagli schemi dittatoriali o anche post-dittatoriali, poiché la (vera) follia collettiva può avere uno strascico assai lungo. Allora, come fidarsi di un sistema di dimensioni planetarie, per via dei mezzi tecnologici oggi disponibili, che partendo dall'uguaglianza dei sessi in termini di diritto vuole condurci a un'idea strampalata di «uguaglianza sessuale» in senso letterale, come si evince (anche) dalle passerelle di moda sulle quali uomini e donne si confondono o addirittura si scambiano i connotati fisici? Come fidarsi di un sistema su base massonica che ci vorrebbe tutti uguali e tutti poveri, senza casa e ricattabili dal punto di vista finanziario e dei diritti civili (dicasi Agenda 2030)? Come fidarsi degli organi d'informazione in mano a squali che si dichiarano liberi da qualunque principio morale e che fanno della propria amoralità l'unico valore? Perché di ciò si tratta. In questo malsano gioco delle parti, in cui le tasche gonfie sono più importanti della fedina spirituale pulita, è immaginabile che sui mezzi di comunicazione ufficiali diano spazio a pensatori e artisti realmente liberi?. Così vediamo cantanti, attori, scrittori, musicisti e intellettuali d'ogni sorta che procedono nella stessa direzione, supinamente, come sospinti da una forza invisibile che li dirige verso solchi già tracciati (da chi ha tutto l'interesse a orientare l'opinione pubblica). Perfino in testi favorevoli alla massoneria si fanno ammissioni più o meno esplicite rispetto all'introduzione di elementi esoterici in opere letterarie (anche importanti e conosciute) e perfino dentro i fumetti più noti al grande pubblico, come Topolino, e Paperino coi relativi nipoti Qui, Quo e Qua, i quali fan parte delle «Giovani marmotte» che hanno come riferimento un «manuale», ovvero un testo in grado di dare una risposta valida a ogni quesito, e il cui capo si chiama G.M., sigla di Gran Mogol (Gran Maestro?). Vale ricordare che Walt Disney scrisse di avere un particolare debito di riconoscenza verso l'Ordine di de Molay, «per il ruolo importante ch'esso ha svolto per modellare la mia vita». Nella sua lettera di ringraziamento Walt Disney aggiuse: «I suoi precetti sono stati per me di valore incommensurabile nei momenti delle scelte, nell'affrontare dilemmi e crisi, nel continuare a credere in ideali, nelle prove della vita che meglio si sopportano se vengono condivise con altri in un vincolo di fiducia». Il DeMolay International viene definita «un'organizzazione internazionale a carattere iniziatico per ragazzi tra i 12 e i 21 anni (sic!), ispirata ai principi della cavalleria templare» (da wikipedia). Pare che oggi l'Ordine sia sparso in tutto il mondo e che segua un percorso associativo simile a quello del Rotary e del Lions. DeMolay invitava ogni membro a vivere secondo le virtù dell'Ordine, quindi invitava alla libertà religiosa rappresentata dal Libro Sacro, ma in senso lato: Bibbia, Corano, Torah (dicasi Concilio Vaticano II: La dichiarazione Nostra aetate – letteralmente “Nel nostro tempo” – è uno dei documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II e riguarda il tema del senso religioso e dei rapporti tra la Chiesa cattolica e le religioni non-cristiane. Alla faccia dei dogmi cristiani?).
Tornando a Disney, interessante la tuba di Paperon de Paperoni (in Francia i rivoluzionari usavano questo copricapo come simbolo di libertà. Sappiamo bene che dietro le quinte della Rivoluzione operò la massoneria. «E' inutile, profondamente inutile. Dunque, se ti puoi permettere di indossarlo, vuol dire che sei spaventosamente ricco, che ti puoi permettere qualcosa di inutile, sfarzoso e tronfio. Il cappello a cilindro è tutte queste cose», scrive un blogger). Interessante il nome Rockerduck (chiaro il riferimento ai Rockefeller, a proposito dei quali sorge qualche dubbio sulla funzione del «Rock» nella cultura contemporanea. Solo fantasia? Non viene il sospetto che la realtà la superi di gran lunga?).
Prima ho accennato a Emiliano Bartolozzi e al suo «Il Cerchio di Coltrane». A proposito di informazione, ma di quella raccolta sul campo e non attraverso social e tv, nel retro della copertina del Cerchio leggiamo: «Esiste una regione al mondo più bella della Toscana? No, non esiste. Esiste una regione che abbia dato al mondo così tante menti eccellenti in ogni campo ed in ogni secolo? No, non esiste. Esiste una regione con più iniziati alla libera muratoria? Ritengo poche, forse pochissime. La Toscana è figlia del Rinascimento; il Rinascimento è figlio dello studio dell'alchimia e della riscoperta del Neoplatonismo. (…) Su questo fertile humus attecchirà bene quella associazione filosofica non confessionale chiamata “massoneria”, portata dagli Inglesi verso gli anni Venti del Millesettecento». Aggiungo io: esiste in Toscana un istituto di credito fondato nel 1472 sotto forma di «Monte di Pietà» per aiutare le classi disagiate della popolazione senese, poi finito nell'occhio del ciclone per la sua confusa storia legata al ben noto scandalo che ha messo in gioco anche Mario Draghi in qualità di presidente della Banca Centrale Europea al tempo in cui iniziavano «i brogli»? (fonte: Money.it). E non dimentichiamo il torbido caso di David Rossi. Esiste una città che ha dato la laurea honoris causa ad Anthony Stephen Fauci? Sì, Siena. A proposito di informazione...e di Fauci: Robert Kennedy Junior, presidente del consiglio e amministratore capo consulente legale di Children's Health Defence, che un po' minacciosamente viene definita «nota» in quanto è la più famosa (e «pericolosa»?) associazione antivaccinista americana, è anche autore del bestseller «Il vero Antony Fauci», in cui Kennedy ci narra gli insuccessi dell'ex Consigliere medico del presidente nel raggiungere obiettivi di salute pubblica durante la pandemia da Covid-19, definendo i suoi errori «non anomali», bensì «in linea con una tendenza ricorrente a sacrificare la salute e la sicurezza pubblica sull'altare del profitto e dell'interesse delle case farmaceutiche». Parole gravissime. Un imponente lavoro di più di 700 pagine, quello dell'ex papabile alla Presidenza USA, che cozza incredibilmente con l'informazione maistream elargita in fase pandemica, che ha visto il coinvolgimento di cantanti, attori, presentatori televisivi e calciatori/sportivi. Io stesso conosco persone che rientrate in Italia da viaggi all'estero (anche in Israele) hanno parlato chiaramente di «informazione falsa e fuorviante», tanto da dover credere che il Belpaese sia diventato un vero e proprio laboratorio d'ingegneria sociale. Ma la nostra quotidianità, forse non a caso, è fatta di notizie «molto importanti» come quelle che ho prelevato oggi da Google:
1 - Anna Lou Castoldi a Ballando con le Stelle 2024, chi è la figlia di Asia Argento e Morgan? Età, lavoro, la fidanzata (?), dove vive e la carriera.
2 - Amadeus debutta sul Nove e si scontra con Carlo Conti (ci risiamo...)
Tù sì che vales, le pagelle: Ferilli ipocondriaca (voto 8), Litizzetto si distrae al telefono (voto 4).
3 - Carmen Di Pietro – Donatella Rettore canta “Kobra” - Tale e Quale Show 20/09/2024.
4 - Chiara Ferragni ai Sustainable Fashion Awards...
5 - Claudio Fabi: “Nannini era stonata, Dalla era molto sanguigno e Niccolò Fabi m'ha commosso...
6 - Paola e Chiara: l'intervista integrale
7 - Sanremo 2025, Carlo Conti: “Per scegliere le nuove proposte faremo un talent di cinque serate su Rai2, non le presenterò io. (meno male...)
8 - Suzuki Musica Party, le pagelle: Ilenia Pastorelli fa tappezzeria romanesca (voto 4,5), Benji & Fede al falò del confronto (5).
9 - Terremoto in casa Roma, si dimette l'ad Lina Souloukou. La protesta dei tifosi non si placa.
10 - Il bonus di Natale da 100 euro? “Solo ai genitori sposati, esclusi conviventi e separati senza residenza”. Già si parla di elemosina natalizia...ma non per tutti.
Certo potrei andare oltre, ma un senso di decenza m'impone di fermarmi. Soprattutto pensando a quanti stanno morendo o patendo pene d'inferno in Ucraina e in Medio Oriente, ma anche altrove: pare che nel mondo, nel 2024, siano attivi 56 conflitti, il numero più alto mai registrato dalla fine della Seconda guerra mondiale (dato che emerge dall'edizione più recente del Global peace index, pubblicato a giugno dall'Institute for Economics & Peace).
Rimando ulteriori riflessioni alla prossima puntata, della serie:
da Sanremo 2025 a ci saremo nel 2025?
Davide Crociati