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                                                                                                                   Bellaria, 7 Marzo 2025

 

BASAGLIA È MORTO?

 

Ritengo che certi argomenti vadano affrontati secondo una visione più ampia e, per quanto possibile, sufficientemente esaustiva. Nel caso mio non certo per fare sfoggio di eloquenza (figuriamoci, non mi ritengo un letterato e neppure un saggista), bensì per non rimanere inquadrato all’interno di uno spazio circoscritto, col rischio più che concreto di scivolare nella banalità.

Qualche tempo fa Enrico Gianini, operatore aeroportuale addetto al carico e allo scarico degli aerei, e ad altre mansioni spettanti al personale di terra, previo analisi commissionate a un laboratorio francese ha denunciato alla Procura di Busto Arsizio (Va) la presenza nei carburanti di: bario, sodio, cromo, piombo e addirittura uranio. Sostanze che come egli ha più volte puntualizzato non servono ai reattori per il volo. In seguito a tale rivelazione a Gianini è occorso un incidente d’auto, che dalla dinamica riportata sembrerebbe provocato intenzionalmente. Sopraggiunta sul posto una volante, si sarebbe verificato un ulteriore episodio che avrebbe indotto la polizia ad arrestare l’aeroportuale, perché egli avrebbe usato violenza contro un agente e per questo è stato rinviato a giudizio e condannato con rito abbreviato a sei mesi di reclusione, con l’accusa di procurate lesioni. Disposta dal giudice una perizia psichiatrica, Gianini è stato dichiarato affetto da disturbo paranoide da trattare con psicofarmaci, ed è ora recluso in una struttura REMS a Castiglione delle Stiviere (Mn).

Interrogata l’Intelligenza Artificiale (IA/AI) in merito all’uso improprio della psichiatria, la risposta è che si tratta effettivamente di un problema complesso che può manifestarsi in diverse forme, con conseguenze significative per gli individui e la società. Secondo l’AI l'internamento in manicomio per motivi politici è una pratica che affonda le sue radici in un passato in cui la psichiatria era spesso utilizzata come strumento di controllo sociale. La storia di questa pratica è complessa e dolorosa, e si intreccia con i regimi totalitari del XX secolo. In particolare nell'Unione Sovietica, e durante il periodo fascista in Italia, i manicomi divennero luoghi in cui venivano rinchiusi dissidenti politici, oppositori del regime e persone considerate "non conformi".

Va ricordato che il REMS è un ex istituto psichiatrico giudiziario (in realtà non si sa quanto “ex”), ciò che fa pensare a una pratica di “controllo” mai andata in disuso, semmai mascherata ad hoc per renderla meno inaccettabile agli occhi dell’opinione pubblica. Fatto sta che Gianini sarebbe ora sottoposto a TSO, ovvero a trattamento sanitario coatto. Non dovesse bastare, la sua detenzione è “rinnovabile” ogni sei mesi!

Come si diceva, i manicomi, noti anche come istituti di segregazione e controllo sociale, nella storia sono serviti spesso da “filtro” per emarginare persone “diseguali” (non soltanto con problemi psichici oggettivi!). Se poi si pensa che Sigmund Freud (da molti considerato lo psichiatra per antonomasia) era affiliato alla B’nai B’rith, alto ordine massonico riservato a soli ebrei, e a quanto egli abbia influenzato la cultura del XX secolo fino ai giorni nostri, viene il sospetto che tanta cosiddetta scienza non sempre abbia meritato l'appellativo, e che non di rado sia servita da vettore per insinuare false verità nell’immaginario pubblico.

Dunque si diceva di Freud e del B’nai B’rith, nonché dell’Intelligenza Artificiale. Mentre per quest’ultima la massoneria non avrebbe fatto uso diretto della psichiatria, pur ammettendo che tale pseudo scienza abbia non pochi elementi in comune con certe congreghe segrete o semi-segrete, e al contempo che sia stata utilizzata con spirito criminale (per non eludere ipocritamente un termine comprensibile e che francamente ritengo corretto), secondo altre fonti è più che lecito dubitare il contrario. A proposito del B’nai B’rith, va detto che sue “cinghie di trasmissione” sarebbero nientemeno che il famigerato Bilderberg, super parlamento esteso alle due sponde dell’atlantico, e la Trilaterale, massima concentrazione di ricchezza del triangolo Stati Uniti-Europa-Giappone. Si dice che il B’nai B’rith gestisca effettivamente il potere “quello vero”, tant’è che ad esso si ispirerebbero tutte quante le consorterie internazionali e secondo “Epiphanius” supervisionerebbe i vertici dell’alta massoneria spiritualistica del “Rito Palladico” (culto satanico riservato agli alti gradi). Ecco qual era il brodo di coltura del cocainomane Freud.

Riguardo al modo in cui l’AI affronta certe questioni spinose, ad esempio quelle relative alla massoneria e ai suoi rapporti con personaggi più o meno significativi nei vari campi, noto con fastidio la tendenza a uniformare giudizi e valutazioni. Per fare un esempio, riguardo al rapporto intercorso tra gli psicanalisti Adler, Jung e Freud e società segrete del loro tempo, pur ammettendo che vi sia una serie di intersezioni e punti di contatto che meriterebbero di essere esplorati, l’AI afferma che non esiste tuttavia una correlazione diretta o una relazione ufficiale tra psichiatria (e neppure tra psicanalisi) e massoneria. In sostanza, ho notato il ripetersi di “schemi fatti” applicati ad ogni occasione, forse al fine di minimizzare determinate questioni che invece meriterebbero un ben altro approccio. La mia netta impressione è che nulla vada mai preso per oro colato, neppure quando (o soprattutto) si tratti di algoritmi dietro i quali vi sia una programmazione gestita da umani (troppo umani).

Per Freud la religione sarebbe “la nevrosi ossessiva universale dell’umanità” le cui cause andrebbero individuare nella relazione del bambino col genitore maschio (complesso edipico). Per cui Dio sarebbe il sostituto del padre. Niente di più in linea col pensiero massonico, da sempre notoriamente ostile alla Chiesa cattolica poiché “lo specifico della massoneria sarebbe il suo “relativismo”, una concezione filosofica secondo cui non esistono verità definitive e non negoziabili”, come ci ricorda Mario Arturo Iannaccone in  “La massoneria, fiera avversaria della Chiesa cattolica”.

Tornando ai manicomi, per lungo tempo essi sono stati un mezzo per medicalizzare e diagnosticare gli “errori della fabbrica umana”, attraverso l’eliminazione dalla società delle anomalie (da un saggio di Norina Di Blasio intitolato “La femminilità da rinchiudere: storie dal manicomio”). Secondo l’autrice, infatti, a finire nei centri psichiatrici erano quelle donne che non si adeguavano alla morale del tempo, spesso vittime di un trauma o di un abuso sessuale. E viene un po’ da ridere (certo amaramente) quando l’AI dichiara candidamente che la massoneria, che ha le sue origini nell’Illuminismo delle ghigliottine a cielo aperto (a titolo dimostrativo), ha promosso la ricerca della verità (ovviamente tranne quella inseguita dal nostro Gianini e da altri come lui), della libertà di pensiero (tranne il pensiero di chi oggi viene censurato) e l’importanza della ragione (chi decide quale sia “il centro”?), dichiarati “valori fondamentali della filosofia”, con l’evidente intenzione di escludere la Chiesa cattolica da valori come la saggezza e l’universalità (secondo cui tutte le Società Nazionali godono di uguale status e condividono uguali responsabilità e obblighi di aiuto reciproco). Ma non trascuriamo gli esiti dell’inchiesta di una preposta commissione parlamentare italiana, da cui emerge a chiare lettere una relazione troppo stretta (o quanto meno un’affinità piuttosto evidente) tra mafia e massoneria, basti pensare agli scambi tra servizi segreti e mafia coperti dalla CIA in quel di Trapani, Carlo Palermo docet.

Sempre secondo l’AI la massoneria ha avuto (senza condizionale) un’influenza significativa sull’arte nel corso della storia. Ecco spiegato, forse, il motivo per cui oggi un Pistoletto rischia di venire insignito col Nobel per la pace. Non a caso (almeno per chi segue certe cose), per l’artista biellese ormai 91enne la parola chiave ricorrente è “rinascita”, in riferimento al “Rebirth Day” (“Terzo paradiso che non può attendere”, per raggiungere il quale dovremmo lavorare tutti insieme per cambiare il mondo. E mi sembra che lo stiamo facendo…). Sappiamo quanto il Nobel venga spesso attribuito a personaggi come Obama, quello delle primavere arabe (espressione con la quale si fa riferimento alle rivoluzioni e all’ondata di proteste che hanno attraversato i regimi arabi nel corso del 2011, le cui conseguenze hanno determinato – chissà perché – un profondo cambiamento in Medio Oriente all’insegna della disobbedienza civile, col supporto determinante dei social, il primo dei quali ha visto la luce a New York nel 1997 ad opera di Andrew Weinreich, dal cognome ebraico aschenazita). Facile immaginare quanto possa essere stato significativo il gentile contributo della CIA, nelle cui file la presenza di numerosi ex nazisti è stata più volte denunciata da Giulietto Chiesa anche  prima della sua “precoce dipartita”. E non dimentichiamo che il padre di Alfred Bernhard Nobel era inventore e costruttore di armi, sicuramente un personaggio molto stimato in  “questa” Europa scopertasi più che mai bellicista.

In fondo il mondo è piccolo, e poco tempo è passato da quando hanno chiuso l’ultimo manicomio (la Legge Basaglia è entrata in vigore il 13 maggio 1978, ricorrenza, fra l’altro, della Madonna di Fatima e giornata mondiale del malato; il 13 maggio è anche il giorno in cui, nel 1981, Mehemet Ali Agca ha sparato a Papa Giovanni Paolo II, mentre nel 1999 Carlo Azeglio Ciampi diventa il decimo Presidente della Repubblica italiana dopo avere avuto un ruolo fondamentale nel preparare l’ingresso del Bel paese nell’euro, sia come Governatore della Banca d’Italia che come Ministro del Tesoro. Ovviamente “elogiatissimo” dall’AI). Poco tempo è passato, dicevamo, e in 47 anni difficilmente l’essere umano ha cambiato i connotati, sennonché nel frattempo si è cercato di abolire il male e naturalmente tutti i confini che dopo i conflitti mondiali lo relegavano in uno spazio più o meno circoscritto, dove forse era più facile individuarlo per chiunque avesse occhi per vedere e orecchie per intendere, alla luce anche delle tragiche esperienze lì da poco vissute. E così è di oggi la notizia che Enrico Gianini è finito in TSO per avere cercato di fare luce su un fenomeno preoccupante, qui riferendoci alle “scie chimiche” che da decenni rigano i cieli di tutto il mondo nell’ambito di chissà quale progetto di geoingegneria. Del resto, non era forse un TSO mascherato quello che ha costretto molta gente ignara, desiderosa solo di potersi fidare delle Istituzioni, a farsi inoculare sostanze sperimentali pena la perdita del lavoro e l’emarginazione sociale?

                                                                                                                                                                                         Davide Crociati

 

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